Circular Economy Network

È stato rilasciato il Report sull’Economia Circolare 2021

Burgo Group è promotore del Circular Economy Network che ha redatto il terzo Rapporto sull’Economia Circolare in Italia, un’iniziativa che valuta lo stadio di avanzamento verso un’economia circolare.

Il Circular Economy Network (CEN) ha pubblicato il Rapporto 2021 sull’Economia Circolare in Italia. La terza edizione del report, redatto in collaborazione con ENEA, è stato presentato il 23 marzo in occasione della Conferenza nazionale sull’economia circolare. Il resoconto valuta in maniera quantitativa e qualitativa lo stadio di avanzamento dell’Italia rispetto all’adozione di un'economia circolare, ma anche rispetto al raggiungimento della carbon neutrality e, in generale, allo stato di inquinamento di terra e mari.

Burgo Group condivide l’obiettivo di una transizione verso un’economia che tenga in seria considerazione il rispetto per l’ambiente in cui opera e, per il terzo anno consecutivo, è fiero di essere tra i principali promotori dell’iniziativa.

Il Circular Economy Network (CEN) è una rete creata nel 2018 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con l’intento di favorire la diffusione di un’economia circolare in Italia. Le principali attività del CEN sono la promozione di studi in questo campo, l’individuazione degli indicatori di circolarità, l’analisi di criticità di ostacolo alla transizione, l’elaborazione di strategie da proporre ai decisori politici e infine l’incoraggiamento di buone pratiche circolari.

Fin dalla nascita del network, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile si è avvalsa del sostegno di un nucleo di promotori costituito da imprese e organizzazioni di rilievo sul territorio nazionale. Burgo Group, dal 2018 a oggi, è lieto di comparire tra i sostenitori del progetto.

Economia circolare e transizione climatica

L’economia circolare si propone come soluzione valida per rimediare alla crisi climatica che stiamo vivendo. Nel nuovo Piano d’Azione per l’Economia Circolare, l’Unione Europea ha affermato l’importanza di un’economia circolare e rigenerativa per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Secondo il Circular Gap Report 2021, raddoppiando l’attuale tasso di circolarità a livello globale, si abbatterebbero le emissioni di gas serra per 22,8 miliardi di tonnellate.

Il Parlamento Europeo è stato il primo ad adoperarsi con una legislazione ad hoc sulla transizione climatica che mette al centro non solo il problema della gestione dei rifiuti ma anche l’utilizzo delle risorse naturali e la riduzione dello spreco.

Per quanto riguarda l’Italia è attribuita molta importanza al Piano nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) da cui risulta che ben il 37% dei fondi totali deve essere destinato proprio alla “rivoluzione verde”.

Rapporto sull’Economia Circolare in Italia 2021

Il report, quest’anno, si concentra sulla riduzione dei gas serra e sul consumo di risorse in tre settori a livello mondiale: abitazioni, alimentazione e mobilità.

Il report valuta anche le performance di circolarità dei quattro Paesi più emancipati in tal senso: Italia, Germania, Francia e Polonia. L’Italia anche quest’anno si conferma leader in termini di performance complessiva, ma ha perso un punto percentuale rispetto all’anno precedente, mentre Francia e Germania hanno guadagnato rispettivamente 2 e 4 punti percentuali.

Per confermarsi Paese che guida l’Europa verso un'economia circolare anche negli anni a venire, è necessario che l’Italia metta in atto azioni concrete soprattutto in due campi: quello del consumo di materiali ed energia e quello che riguarda brevetti e investimenti in materia di riciclo, riparazione e riutilizzo.

Il report si conclude con una serie di proposte per favorire la transizione verso un’economia “più pulita”. Alcune di queste proposte sono:

  • la progettazione circolare di prodotti e processi produttivi
  • la misurazione delle sinergie tra economia circolare e mitigazione dei cambiamenti climatici
  • l’introduzione di un quantitativo minimo di materiale riciclato nella produzione di prodotti specifici

L’impegno di Burgo Group

Da anni ormai Burgo Group promuove un modello economico sostenibile e ha messo in atto pratiche per integrare i principi della circular economy nelle proprie attività di business, come avviene ad esempio nella cartiera di Verzuolo e di Avezzano.

Il Gruppo cerca di fare uso di quantità sempre maggiori di materiale riciclato e di migliorare la sostenibilità dei propri cicli produttivi: nel 2019, il 69% delle materie prime era costituito da materiale rinnovabile.

Lo smaltimento dei rifiuti è un altro fronte oggetto di un processo di ottimizzazione. Parte delle attività di Ricerca & Sviluppo è stata dedicata all’elaborazione di strategie che permettano di ridurre gli scarti e di migliorare la resa produttiva con minori impatti ambientali, anche attraverso l’individuazione di materie prime più efficienti in tal senso.

Grazie a questo impegno costante, Burgo Group è stato in grado di ridurre la produzione di rifiuti anno dopo anno, nel quadriennio 2016-2019 si è registrato una riduzione del 40%.

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