Monouso vs riutilizzabile

Le performance ambientali dei packaging alimentari cartacei in uno studio europeo

JRC, un istituto di ricerca indipendente che lavora per conto dell’Unione Europea, ha pubblicato di recente uno studio molto completo che, fra numerosi dati, traccia anche un bilancio ambientale del packaging alimentare cartaceo: le soluzioni monouso che risultano essere sempre meno impattanti.

Quali sono le performance ambientali degli imballaggi cartacei per il cibo nell’Unione Europea, e quali le differenze fra quelli monouso e i riutilizzabili?

Sono alcune delle domande a cui ha risposto uno studio molto completo ed esaustivo intitolato “Esplorando le performance ambientali dei prodotti alternativi per l’imballaggio degli alimenti nell’Unione Europea”. Lo studio è stato realizzato da JRC – Joint Research Centre –, un istituto di ricerca che compie studi indipendenti per conto dell’Unione Europea, lavorando a stretto contatto con altri enti di ricerca dei singoli Paesi dell’Unione.

Uno degli scopi della ricerca è quello di offrire dati a supporto dell’obiettivo, stabilito dall’Unione Europea, della riduzione dello spreco degli imballaggi alimentari e non, in una fase sempre più marcata di transizione verso l’economia circolare.

Packaging alimentare cartaceo

Gli imballaggi di carta monouso nei take-away

EPPA – European Paper Packaging Alliance, di cui Burgo Group è partner, ha sintetizzato alcuni dei dati salienti dello studio, partendo da una suddivisione: quella fra il packaging alimentare per attività che somministrano il cibo in loco e attività che invece lo somministrano da asporto.

Per quanto riguarda il take-away, ad esempio, uno dei fattori più importanti a favore degli imballaggi di carta monouso è il loro minore impatto sul cambiamento climatico, come dimostrano i risultati arrivati dallo “Scenario 1” dello studio, quello che ha analizzato i contenitori per bevande calde e fredde. Entrando in dettaglio, gli imballaggi monouso a base di carta hanno mostrato un impatto decisamente inferiore soprattutto nelle categorie “Uso di risorse minerali e metalli”, “Uso di risorse fossili” ed “Ecotossicità dell’acqua”.

Dati, questi, che supportano la rimozione degli obiettivi di riutilizzo obbligatorio degli imballaggi in carta per alimenti e bevande da asporto (rimozione che è stata già richiesta dal Parlamento Europeo).

Gli imballaggi di carta monouso nelle attività con consumazione in loco

Lo studio condotto da JRC ha poi esaminato l’impatto ecologico del packaging cartaceo nei ristoranti e in altre attività con consumazione in loco.

Anche in questo caso gli imballaggi monouso hanno ottenuto ottimi risultati: tendendo conto dei dati aggiornati sulla produzione del cartone, un tasso di riciclaggio di appena il 50% sarebbe sufficiente a rendere gli imballaggi monouso migliori di quelli riutilizzabili in termini di impatto climatico.

Questi dati supportano gli emendamenti all’articolo 22 (Allegato V) del PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che mirano a eliminare i divieti sugli imballaggi monouso per tutto il settore HoReCa (Hotellerie, Restaurant, Cafè).

Un’ulteriore riflessione sul’LCA

Un altro risultato interessante dello studio riguarda l’LCA (Life Cycle Assessment, l’analisi che valuta l’impronta ambientale di un prodotto lungo il suo intero ciclo di vita).

Considerando i dati che valutano il ciclo di vita dei cartoni a basso impatto ambientale, le prestazioni LCA degli imballaggi monouso sono risultate, anche in questo caso, nettamente migliori di quelli riutilizzabili, soprattutto per quanto riguarda la categoria d’impatto dell’uso di acqua.

Questi elementi e tutti gli altri dati esposti nel report di JRC non rappresentano naturalmente un quadro definitivo, ma forniscono spunti aggiornati e significativi per tutte le industrie cartarie e le aziende coinvolte nella supply chain della carta. Risultati che dovrebbero essere alla base dell’orientamento per le decisioni e innovazioni future, per assicurare che gli imballaggi alimentari in tutta l’Unione Europea si allineino a pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.

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